Se non viene gestita nel modo corretto, la disfagia potrebbe determinare conseguenze anche gravi per la tua salute.

La disfagia può influire in modo più meno marcato sulla qualità della vita di chi ne soffre. Non ti allarmare: se impari a gestire i tuoi disturbi di deglutizione in modo adeguato, magari chiedendo aiuto a un familiare, puoi fare in modo che la tua alimentazione rimanga adeguata e soddisfacente e che la qualità della tua vita sia buona.

Se la diagnosi di disfagia è già stata formulata ed è stato stabilito soprattutto il suo livello di gravità, è fondamentale che tu segua diligentemente le raccomandazioni del tuo medico e/o, in particolare, dello specialista in nutrizione, riguardo a:

  • Consistenza dei cibi: se devono essere cioè liquidi, densi, semiliquidi, semisolidi o solidi, al fine di rendere i tuoi pranzi sicuri (vedi Come modificare la consistenza di cibi e bevande)
  • Omogeneità: un boccone deve essere composto da particelle della stessa consistenza e dimensione, assumendo ad es. creme o frullati senza grumi. Sono controindicati ad es. il minestrone con la verdura in pezzi, le minestrine in brodo, ecc.
  • Coesione:il boccone deve essere compatto non deve sbriciolarsi. Attenzione quindi a grissini, riso e cracker.
  • Dimensione del boccone:in base alla gravità dei tuoi problemi ti verranno date specifiche indicazioni sulla grandezza del boccone.

Lo specialista valuterà attentamente tutte queste caratteristiche in modo che riesca a nutrirti adeguatamente così da evitare le complicazioni della disfagia che possono essere anche gravi.

Le conseguenze di una disfagia mal gestita possono essere acute o a lungo termine, ma vediamo quali sono:

Rischi di soffocamento

Quando porzioni di cibo o liquidi imboccano il percorso sbagliato, ovvero vengono incanalati nelle vie aeree (trachea) invece che nell’esofago, e il riflesso della tosse, o non riesce ad espellerli oppure non funziona correttamente, subentra la sensazione di soffocamento che, nei casi più gravi e prolungati di ostruzione delle vie aerea, può portare ad asfissia.

Alcuni semplici accorgimenti posturali possono aiutarti a prevenire il problema.

Polmonite ab ingestis

È una conseguenza sempre legata all’accidentale aspirazione di cibo o liquidi nell’albero respiratorio che porta a infezioni respiratorie fino a polmoniti (si parla infatti anche di polmonite da inalazione).

Questo si verifica in quanto piccole quantità di sostanze estranee (alimenti, in caso di disfagia) arrivano fino ai polmoni, portando con sé batteri presenti nel cavo orale, per es. a causa di cattiva igiene orale.

I sintomi sono analoghi a quelli di una normale infezione respiratoria virale o batterica:

  • tosse
  • febbre
  • respiro difficoltoso

Se soffri di disfagia, il cibo ti va spesso di traverso e il respiro diventa difficoltoso, non sottovalutare i disturbi rivolgiti subito al medico.

Disidratazione

L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – EFSA raccomanda l’assunzione quotidiana di almeno 2 e 2,5 litri di liquidi, rispettivamente per le donne e per gli uomini. Semplificando, dovresti bere almeno 8/10 bicchieri di acqua al giorno.

Scendere sotto questa soglia, magari a causa delle difficoltà di deglutizione, sarebbe un grave errore perché rischieresti di non soddisfare il fabbisogno dell’organismo, andando incontro a disidratazione, con gravi rischi per la salute.

Per assumere bevande in sicurezza puoi ricorrere all’uso di agenti addensanti in modo da renderle più dense. Anche in questo caso, sarà il medico che gestisce la tua disfagia (lo specialista di nutrizione, il foniatra o il logopedista, ecc.) che stabilirà la densità più adatta dei liquidi in base ai tuoi disturbi di deglutizione.

Malnutrizione

La disfagia ha un notevole impatto psicologico su chi ne soffre. L’atto del mangiare, da soli e in compagnia, non è più un piacere, anzi diventa fonte di ansia. La paura di soffocare ti fa passare l’appetito e così ti tende a mangiare di meno e in modo poco equilibrato.

Ecco perché in presenza di disfagia si tende a perdere peso in modo involontario e si rischia la malnutrizione. La situazione è ancora più rischiosa se a soffrirne è un anziano tenuto conto che gli apporti dei nutrienti, la capacità di assorbimento e di digestione si modificano. Attenzione soprattutto alla carenza di proteine e a un apporto calorico inadeguato, tendenza molto frequente che può portare con il tempo, oltre al dimagrimento, a problemi motori, senso di affaticamento, debolezza.

È fondamentale, quindi, rispettare il fabbisogno nutrizionale dell’organismo, assumere proteine, carboidrati, grassi, minerali e vitamine in quantità bilanciata, così da evitare conseguenti carenze.

Per controllare il tuo stato nutrizionale, rispondi alle semplici domande del TEST MNA, validato scientificamente, e porta il risultato del questionario al tuo medico di fiducia che, in caso di rischio di malnutrizione, deciderà come investigarne le cause e come consigliarti.

Le principali complicanze della disfagia