Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI): Cosa sono e come affrontarle

Problemi intestinali ricorrenti, tra cui diarrea, dolore e crampi addominali possono essere i sintomi di una malattia infiammatoria dell’intestino.* 

Le malattie infiammatorie croniche intestinali possono limitare seriamente uno stile di vita attivo. Da non confondere con la meno grave sindrome dell’intestino irritabile (IBS), le malattie infiammatorie dell’intestino (dall’inglese Inflammatory Bowel Disease - IBD) includono un gruppo di patologie che portano il tratto gastrointestinale ad essere cronicamente infiammato. Le persone affette da una malattia infiammatoria intestinale possono manifestare sintomi episodici o persistenti che impediscono lo svolgimento delle normali attività quotidiane. 

Sintomi Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI)

Quali sono le malattie infiammatorie croniche intestinali

Le due forme più comuni di MICI sono la malattia di Crohn e la colite ulcerosa. I sintomi sono diversi, a seconda della gravità della malattia, e così anche le cure.  

Confronto tra Malattia di Crohn e Colite Ulcerosa

La prevalenza di MICI è in aumento, con 1,5 milioni di persone colpite negli Stati Uniti e 2,2 milioni in Europa. Solo in Italia si stima che ci siano circa 250.000 persone affette da malattie infiammatorie croniche intestinali, di cui circa il 30-40% con malattia di Crohn.  

La più alta incidenza di Colite Ulcerosa e Malattia di Crohn si riscontra nei paesi sviluppati del Nord America e in Europa 

Grafico aumento globale delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI)

Il 25% dei pazienti riceve una diagnosi prima dei 20 anni di età.  

Tra i pazienti pediatrici con MICI: 

- 4% dei casi la malattia esordisce prima dei 5 anni di età 

- 18% prima dei 10 anni 

con un picco di insorgenza nell’età adolescenziale. 

Le cause delle malattie infiammatorie intestinali sono parzialmente sconosciute ma la predisposizione genetica, l’iperattivazione del sistema immunitario e l’ambiente svolgono certamente un ruolo di rilievo. Fra i fattori ambientali si trovano il regime alimentare e lo stress. Per questo motivo Nestlé Health Science dedica gran parte della propria ricerca alle terapie nutrizionali per le malattie Infiammatorie croniche intestinali. 

Cosa mangiare durante o dopo una fase acuta

COSA MANGIARE DURANTE O DOPO UNA FASE ACUTA

Solitamente durante e dopo una fase acuta di IBD sono ben tollerati i cibi leggeri con basso contenuto di fibre come le farine di avena, pollo, tacchino o pesce, uova cotte, purè di patate o pane fatto con lievito madre sono ben tollerati. I cibi speziati o con alto contenuto di fibre, quali verdure e popcorn possono essere problematici per alcune persone. Un supplemento alimentare bilanciato può aiutare a soddisfare il fabbisogno nutrizionale.
Fare attenzione a cosa mangiare

FARE ATTENZIONE A COSA MANGIARE

Il cibo non è la causa primaria dell’ IBD ma può peggiorarne i sintomi. Diversi alimenti possono avere effetti diversi. Per sapere quali cibi evitare, è bene segnare su un “diario alimentare” segnando quali alimenti si consumano e una descrizione dei sintomi. In tal modo sarà più facile collegare i cibi che peggiorano i sintomi ed evitarli in futuro, aiutando inoltre il medico o il dietologo a pianificare una dieta migliore e idonea alle esigenze specifiche del paziente.
LE IBD NON SONO UGUALI ALLA SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE (IBS)

LE IBD NON SONO UGUALI ALLA SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE (IBS)

Nonostante alcuni sintomi siano comuni, le IBD e la IBS sono due malattie diverse. La IBS è spesso episodica, ovvero i suoi sintomi si manifestano per poi sparire, ma non è associata ad alcuna malattia identificabile del tratto gastrointestinale. Le IBD si distinguono per l’infiammazione di alcune parti del tratto gastrointestinale e sono decisamente più gravi. In entrambi i casi il regime alimentare ha un ruolo primario nella gestione dei sintomi.1


http://www.ccfa.org/assets/pdfs/flares_brochure_final.pdf.

Accessed December 2014.

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